Reda Zine

Reda Zine è un musicista italo-marocchino attivo da moltissimi anni in Italia in progetti di Afrobeat (come i Voodoo Sound Club con l’album Mamy Wata, Goodfellas, 2013) e di matrice Gnawa come quello dei Fawda di cui è membro fondatore.Tra le sue pubblicazioni discografiche con i Fawda: l’LP Road to Essaouira (2016, Original Cultures) e l’LP Abou Maye (2022, Brutture Moderne) che vedono la collaborazione di musicisti della tradizione Tanboura egiziana e sudanese e di musicisti etiopi; Gnawa Rumi (nota. 2022), oltre a numerose altre collaborazioni. Cofondatore, nel 2012, del Laboratorio Sociale Afrobeat di Bologna, ha suonato in diversi festival nazionali e internazionali, incluso Umbria Jazz Festival. Come direttore artistico, ha diretto numerosi workshop e laboratori in Europa (New Morning, La Cigale, La boule noire, Institut du Monde Arabe – Parigi, Harstad Cultural House, Norvegia, Cristiania, Copenhagen), negli Stati Uniti (Columbia University, University of New Jersey, Denver University, San Francisco University, Irvine University), nel Medio Oriente (Tunis, Amman, Baghdad, Beyrouth), incluso, nel 2012, il progetto p2p It will be wonderful con rappresentazione all’Ara Pacis di Roma, all’Opera del Cairo e al Fendika Cultural Center di Addis Abeba.

È stato ospite di diversi media nazionali e internazionali, tra le quali: Rai1 TV, Rai3 TV, Radio Rai3, Radio Televisione Svizzera, BBC6, 2M international, Il Manifesto, Repubblica, Blow Up Magazine, ecc. Il repertorio tradizionale che porterà si attinge alla tradizione della cultura Gnawa (riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio immateriale dell’Umanità), con radice africane e canti spirituali sufi, ispirati ai culti di possessione e di trance come forme di cura spirituale collettiva nella diaspora. I brani proposti comprendono sia l’uso del tamburo tradizionale, detto Tabal o Ganga per la «Aada» o l’introduzione rituale, accompagnato dai Krakeb (nacchere di metallo), sia il Guembri (il liuto tradizionale tipico della tradizione Gnawa marocchina) per i canti che invocano i maestri del passato, le loro saggezze e tesori tramandati per secoli tra l’Africa subsahariana e il Nordafrica.