Il Festival
Presentazione
SPIRITUS Festival è stato concepito nell’intento di far dialogare culture e religioni, partendo dalla musica come linguaggio che non necessita di traduzioni e in grado di unire mondi, culture e naturalmente religioni differenti. L’obiettivo essenziale è conoscere attraverso inni, canti, testi sacri, ma anche gli strumenti musicali, le armonie, le sonorità proprie dei gruppi culturali, questi mondi a volte così lontani.
Il tema della rassegna di quest’anno è “Tempo di Inquietudine, tempo di fiducia”, e si propone di offrire una prospettiva critica del nostro tempo, unito alla naturale inquietudine dell’uomo, attraverso l’incredibile tesoro culturale e spirituale delle religioni, che da tempo immemore hanno saputo veicolare questa ricchezza attraverso la musica, il canto, la danza e le arti, offrendo non soltanto una risposta alle domande delle diverse epoche, ma producendo nuova cultura nel senso pieno del termine in un orizzonte dinamico e creativo.
Per la terza edizione del Festival, sotto la direzione artistica dello storico dell’arte e teologo Bernardo Marconi, si è pensato infatti di aprire le porte non solo a gruppi corali ma anche alla danza sacra e a ensemble strumentali, al fine di poter immergersi totalmente nelle tradizioni delle diverse confessioni religiose. La musica diventa così un mezzo che favorisce il dialogo interreligioso tra le persone.
Le Location
Palazzo del Governatore
PARMA
Piazza Garibaldi, 19 – Parma
Edificio dalle forme barocche e neoclassiche, il Palazzo del Governatore sorge sul lato nord di piazza Garibaldi. Il complesso fu sede del Capitano della città e, in seguito, del Governatore. Oggi è uno spazio espositivo che ospita mostre ed eventi.
Palazzo del Governatore
I primi corpi di fabbrica del Palazzo del Governatore furono innalzati nel 1283: l’edificio si presentava inizialmente suddiviso in due parti separate dal vicolo di San Marco, oggi coperto dal voltone centrale. I paramenti esterni, in cotto, sono riconducibili al più tardo stile romanico testimoniato in città. Ad un porticato a piano terreno dovevano corrispondere due ordini di finestre bifore e trifore, e un’alta merlatura alla sommità. Il complesso fu sede del Capitano della città e, in seguito, del Governatore, dell’Uditore Civile e di altri magistrati comunali. Il Palazzo, che nel corso del tempo ospitò anche i legati papali inviati con funzione di governo, mantenne l’antica configurazione architettonica sino all’epoca farnesiana, allorché, dopo il 1606, a seguito del crollo della torre campanaria e della riedificazione del Palazzo Municipale, fu oggetto di un primo importante intervento di ristrutturazione che portò alla formazione del voltone sopra Vicolo san Marco e alla costruzione, sul medesimo, di una torre civica che, edificata solo nel 1673 dall’ingegnere piacentino G. B. Barattieri, dovette assumere la funzione dell’antica torre campanaria del Municipio. In essa venne pertanto ospitata l’antica campana del 1453, detta “di Terza”, che riportava i nomi degli Anziani dell’anno della fusione, quindi quella detta “di Alessi”, dal nome del suo autore, sostituita a sua volta, nel 1998, con una replica. Come molti palazzi affacciati su Piazza Grande, anche questo dovette conoscere nei secoli modifiche e riattamenti. In facciata l’immagine cinquecentesca della Vergine incoronata, dipinta da J. Zanguidi detto il Bertoja (1544-1574), venne sostituita dalla scultura dedicata dal Consiglio degli Anziani avente stesso soggetto, opera dello scultore J. B. Boudard. La facciata nel frattempo era stata rettificata e unificata in un contenuto stile “alla francese” da E. A. Petitot, mediante una serie di elementi decorativi quali il cornicione marcapiano e l’ornamento delle finestre. Nel 1829, su commissione della Duchessa Maria Luigia, furono realizzate le grandi meridiane della facciata per mano di L. Ferrari e L. Pazzoni, mentre nell’area antistante il Palazzo, al monumento borbonico dell’Ara Amicitiae (1769), opera del Petitot, fu sostituito nel 1893 quello a G. Garibaldi, opera di D. Calandra. Il Palazzo del Governatore ha mantenuto nel tempo il suo carattere di edificio pubblico (fino a pochi anni fa ha anche ospitato alcuni uffici comunali), e riporta in facciata, all’angolo con l’attuale via Cavour, l’immagine del mattone di Parma, l’unità di misura alla quale dovevano rifarsi nel Medio Evo fornaciai e costruttori.
Università di Parma
PARMA
Strada dell’Università, 12 – Parma
Questo Palazzo ha origini lontanissime e fu, fin dall’epoca medievale, sede del Collegio dei Gesuiti e solo dalla metà del Settecento Sede dell’Università di Parma.
Aula Magna - Università di Parma
All’interno di questo edificio si trova la prestigiosa Aula Magna, in cui ogni giorno avvengono convegni, seminari e proclamazioni di Laurea del nostro Ateneo.
Casa del Suono
PARMA
Piazza Salvo D’Acquisto, 11 – Parma
Del 1662. A pianta quadrata, presenta al suo interno un ottagono con pilastri ionici.
Casa del Suono
La costruzione di questo tempio fu iniziata nel 1662. A pianta quadrata, presenta al suo interno un ottagono con pilastri ionici. Sul lato sud vi è una cappella detta “chiesa delle monache” con elementi caratteristici del primo seicento parmigiano.
Fu eseguito un intervento finalizzato alla ricollocazione della componente didattica oggi ospitata nella Casa della Musica e attinente alla storia musicale a Parma con lo scopo di ricavarne un centro espositivo – didattico sulla storia del teatro musicale così oggi la chiesa, sconsacrata, ospita il museo Casa del Suono.
Il museo propone un articolato percorso espositivo dove trova spazio la ricca raccolta di strumenti di comunicazione e riproduzione sonora, dal fonografo all’mp3, rappresentata dalla collezione di don Giovanni Patanè che riunisce oltre 400 oggetti tra fonografi, radio a galena, radio professionali militari e radio per uso domestico. Questa collezione, di proprietà dello Cnit, il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni, rappresenta un grande patrimonio storico, che integra il percorso scientifico e culturale del nuovo centro, testimonianza di una delle più importanti evoluzioni tecniche del mondo della comunicazione musicale nel Novecento.
Lo spazio espositivo si presenta a pianta quadrata, con un’ampia struttura circolare centrale che rimanda alla grande cupola. Valorizzando tali spazi, il percorso si snoda attraverso sei tappe che coniugano le dimensioni storico-sociologica e tecnico-scientifica e conducono il visitatore in un ideale viaggio, con forte carattere interattivo, con postazioni multimediali di approfondimento, dal fonografo alla tecnologia di sintesi sonora.
Al centro della chiesa, un sistema di diffusione appositamente creato per la casa del Suono e sospeso al centro della cupola, diffonde un messaggio sonoro dinamico e spazializzato, un brano di musica elettronica appositamente commissionato, ad esemplificare l’ideale comunione tra strumenti di riproduzione sonora sofisticati e all’avanguardia e la produzione artistica musicale contemporanea.
Dal 10 dicembre 2021 la Casa del Suono ospita la donazione dell’Orchestra d’archi del Maestro Renato Scrollavezza, una donazione unica e di gran pregio che gli eredi hanno voluto donare al Comune di Parma.
L’Orchestra da Camera, realizzata tra il 1981 e il 1984 dal Maestro Renato Scrollavezza, è costituita da undici strumenti ad arco (sei violini, due viole, due violoncelli e un contrabbasso), progettati e costruiti dal Maestro unicamente per essere suonati all’unisono, in un’unità progettuale, di scelta dei materiali, stile e concezione sonora che assai di rado è stata sperimentata nella storia della liuteria.
Chiesa di Santa Cristina
PARMA
Strada della Repubblica, 23/a – Parma
Costruita a partire dal novembre nel 1649, è una delle opere più pregevoli del XVII.
Chiesa di Santa Cristina
Le prime notizie su Santa Cristina, che aveva la facciata verso la piazza, risalgono al 987. L’attuale chiesa costruita a partire dal novembre nel 1649, è una delle opere più pregevoli del XVII. La facciata però è rimasta incompiuta sia nella parte superiore che in quella inferiore, così come non è stata realizzata l’abside, a causa della mancanza di fondi. L’interno è a tre navate, divise da pilastri di ordine dorico, con quattro cappelle per parte davanti ad ognuna delle quali si apre una cupola affrescata, così come sono affrescate la navata centrale e le pareti. Gli affreschi sono dovuti al teatino Filippo Galletti per le figure e ad Alessandro Baratta per le quadrature. La cantoria sopra la porta centrale e la balaustra in legno dell’altar maggiore sono state realizzate tra il 1720-22. Le stazioni della Via Crucis sono state dipinte dal fiorentino Luigi Sabatelli.
Cattedrale di Parma
PARMA
Piazza Duomo, 7 – Parma
Il duomo di Parma, il cui nome ufficiale è quello di cattedrale di Santa Maria Assunta, consacrata nel 1106, è il luogo di culto cattolico più importante di Parma.
Duomo di Parma
Oggi la facciata presenta tetto a capanna, tre ordini di logge e tre portali. La facciata, tra due torri, originariamente pensata come quella coeva del Duomo di Fidenza, ne vede oggi realizzata soltanto una, costruita fra il 1284 e il 1294 e recante sulla cuspide l’angelo in rame dorato ora all’interno del Museo Diocesano. La seconda torre fu iniziata nel 1602 e subito dopo interrotta.
All’interno il Duomo presenta una struttura a tre navate e un transetto con cappelle laterali terminate da absidi. La decorazione interna presenta pezzi scultorei di notevole interesse, mentre nel transetto, è murata la Deposizione dell’Antelami.
Tra il 1525 e il 1530 il Correggio dipinse la Cupola uno dei capolavori dell’arte italiana del ‘500, rappresentando l’Assunzione della Vergine circondata da Apostoli, efebi e angeli recanti strumenti musicali e nei pennacchi i santi patroni della città. Preceduta in ordine cronologico dalla realizzazione della cupola della Chiesa di San Giovanni, tra il 1520 e il 1523, rappresenta il punto più alto della capacità espressiva e della ricerca illusionistica del maestro emiliano, nato a Correggio, appunto, tra il 1489 e il 1494. Il vorticoso moto ascendente dei santi, in uno squarcio di cielo, annulla completamente lo spazio reale e rappresenta il modello fondamentale cui si rifaranno le grandi decorazioni barocche del secolo successivo.
La capacità innovativa di Correggio, che giunge qui al culmine, non piacque tuttavia ai committenti, tanto che il maestro che avrebbe dovuto in seguito occuparsi della decorazione della parte absidale della chiesa, non appena terminato il grande affresco, lasciò il cantiere. Sempre di Correggio all’interno della Cattedrale sono gli apostoli raffigurati sul tamburo della cupola, i santi dei pennacchi e le sei eleganti figure monocrome all’estremità dei sottarchi.
Chiesa di San Vitale
PARMA
Strada della Repubblica, 3 – Parma
La chiesa di San Vitale è una delle più antiche della città di Parma.
Chiesa di San Vitale
Un primo cenno di un edificio di culto dedicato a San Vitale risale al IX secolo ed è tradizione che sia stato fondato da re Pipino di Francia. Nel 1913, l’edificio divenne di proprietà comunale. Fino al 1651, anno della demolizione e della progettazione di un nuovo e grandioso tempio, la chiesa aveva dimensioni minori. L’attuale forma a croce latina, con una sola navata terminante in un ampio presbiterio sormontato da cupola di tipo vignolesco e completa di dieci cappelle divise da pilastri d’ordine composito, si deve all’architetto Cristoforo Rangoni detto il Ficarelli. L’elegante facciata articolata su due ordini è opera dello scultore Felice Pascetti ed è arricchita da sei statue attribuite a Pietro Sbravati raffiguranti in alto San Vitale e Santa Valeria, sua sposa, sotto ai lati esterni i figli, Santi Gervaso e Protaso e nelle nicchie verso il centro San Gregorio Magno e Sant’Ambrogio.
All’interno, l’urna sotto l’altare maggiore conserva il corpo di San Vitale, portato da Roma nel 1648 da Gherardo III di Sissa. La decorazione pittorica del presbiterio, datata al 1760, è del reggiano Antonio Betti, mentre i riquadri raffiguranti Episodi della vita di San Vitale sono opere del 1763 del pittore parmense Giuseppe Peroni. L’arredo in stucco, unico nel suo genere a Parma, è tra i più fastosi esempi di decorazione plastica barocca in Emilia.
La chiesa possiede inoltre vari dipinti di artisti accademici dell’Ottocento parmense, come il grande quadro con San Gregorio che prega per le anime del purgatorio di Giovanni Tibaldi, L’Assunta di Giovanni Gaibazzi e le tele di Matteo Rusca, Latino Barilli e Donnino Pozzi.
Palazzo del Governatore
PARMA
Piazza Garibaldi, 19 – Parma
Edificio dalle forme barocche e neoclassiche, il Palazzo del Governatore sorge sul lato nord di piazza Garibaldi. Il complesso fu sede del Capitano della città e, in seguito, del Governatore. Oggi è uno spazio espositivo che ospita mostre ed eventi.
Palazzo del Governatore
Edificio dalle forme barocche e neoclassiche, il Palazzo del Governatore sorge sul lato nord di piazza Garibaldi. Il complesso fu sede del Capitano della città e, in seguito, del Governatore. Oggi è uno spazio espositivo che ospita mostre ed eventi.
Università di Parma
PARMA
Strada dell’Università, 12 – Parma
Questo Palazzo ha origini lontanissime e fu, fin dall’epoca medievale, sede del Collegio dei Gesuiti e solo dalla metà del Settecento Sede dell’Università di Parma.
Aula Magna - Università di Parma
All’interno di questo edificio si trova la prestigiosa Aula Magna, in cui ogni giorno avvengono convegni, seminari e proclamazioni di Laurea del nostro Ateneo.
Casa del Suono
PARMA
Piazza Salvo D’Acquisto, 11 – Parma
Del 1662. A pianta quadrata, presenta al suo interno un ottagono con pilastri ionici.
Casa del Suono
La costruzione di questo tempio fu iniziata nel 1662. A pianta quadrata, presenta al suo interno un ottagono con pilastri ionici. Sul lato sud vi è una cappella detta “chiesa delle monache” con elementi caratteristici del primo seicento parmigiano.
Fu eseguito un intervento finalizzato alla ricollocazione della componente didattica oggi ospitata nella Casa della Musica e attinente alla storia musicale a Parma con lo scopo di ricavarne un centro espositivo – didattico sulla storia del teatro musicale così oggi la chiesa, sconsacrata, ospita il museo Casa del Suono.
Il museo propone un articolato percorso espositivo dove trova spazio la ricca raccolta di strumenti di comunicazione e riproduzione sonora, dal fonografo all’mp3, rappresentata dalla collezione di don Giovanni Patanè che riunisce oltre 400 oggetti tra fonografi, radio a galena, radio professionali militari e radio per uso domestico. Questa collezione, di proprietà dello Cnit, il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni, rappresenta un grande patrimonio storico, che integra il percorso scientifico e culturale del nuovo centro, testimonianza di una delle più importanti evoluzioni tecniche del mondo della comunicazione musicale nel Novecento.
Lo spazio espositivo si presenta a pianta quadrata, con un’ampia struttura circolare centrale che rimanda alla grande cupola. Valorizzando tali spazi, il percorso si snoda attraverso sei tappe che coniugano le dimensioni storico-sociologica e tecnico-scientifica e conducono il visitatore in un ideale viaggio, con forte carattere interattivo, con postazioni multimediali di approfondimento, dal fonografo alla tecnologia di sintesi sonora.
Al centro della chiesa, un sistema di diffusione appositamente creato per la casa del Suono e sospeso al centro della cupola, diffonde un messaggio sonoro dinamico e spazializzato, un brano di musica elettronica appositamente commissionato, ad esemplificare l’ideale comunione tra strumenti di riproduzione sonora sofisticati e all’avanguardia e la produzione artistica musicale contemporanea.
Dal 10 dicembre 2021 la Casa del Suono ospita la donazione dell’Orchestra d’archi del Maestro Renato Scrollavezza, una donazione unica e di gran pregio che gli eredi hanno voluto donare al Comune di Parma.
L’Orchestra da Camera, realizzata tra il 1981 e il 1984 dal Maestro Renato Scrollavezza, è costituita da undici strumenti ad arco (sei violini, due viole, due violoncelli e un contrabbasso), progettati e costruiti dal Maestro unicamente per essere suonati all’unisono, in un’unità progettuale, di scelta dei materiali, stile e concezione sonora che assai di rado è stata sperimentata nella storia della liuteria.
Chiesa di Santa Cristina
PARMA
Strada della Repubblica, 23/a – Parma
Costruita a partire dal novembre nel 1649, è una delle opere più pregevoli del XVII.
Chiesa di Santa Cristina
Le prime notizie su Santa Cristina, che aveva la facciata verso la piazza, risalgono al 987. L’attuale chiesa costruita a partire dal novembre nel 1649, è una delle opere più pregevoli del XVII. La facciata però è rimasta incompiuta sia nella parte superiore che in quella inferiore, così come non è stata realizzata l’abside, a causa della mancanza di fondi. L’interno è a tre navate, divise da pilastri di ordine dorico, con quattro cappelle per parte davanti ad ognuna delle quali si apre una cupola affrescata, così come sono affrescate la navata centrale e le pareti. Gli affreschi sono dovuti al teatino Filippo Galletti per le figure e ad Alessandro Baratta per le quadrature. La cantoria sopra la porta centrale e la balaustra in legno dell’altar maggiore sono state realizzate tra il 1720-22. Le stazioni della Via Crucis sono state dipinte dal fiorentino Luigi Sabatelli.
Cattedrale di Parma
PARMA
Piazza Duomo, 7 – Parma
Il duomo di Parma, il cui nome ufficiale è quello di cattedrale di Santa Maria Assunta, consacrata nel 1106, è il luogo di culto cattolico più importante di Parma.
Duomo di Parma
Oggi la facciata presenta tetto a capanna, tre ordini di logge e tre portali. La facciata, tra due torri, originariamente pensata come quella coeva del Duomo di Fidenza, ne vede oggi realizzata soltanto una, costruita fra il 1284 e il 1294 e recante sulla cuspide l’angelo in rame dorato ora all’interno del Museo Diocesano. La seconda torre fu iniziata nel 1602 e subito dopo interrotta.
All’interno il Duomo presenta una struttura a tre navate e un transetto con cappelle laterali terminate da absidi. La decorazione interna presenta pezzi scultorei di notevole interesse, mentre nel transetto, è murata la Deposizione dell’Antelami.
Tra il 1525 e il 1530 il Correggio dipinse la Cupola uno dei capolavori dell’arte italiana del ‘500, rappresentando l’Assunzione della Vergine circondata da Apostoli, efebi e angeli recanti strumenti musicali e nei pennacchi i santi patroni della città. Preceduta in ordine cronologico dalla realizzazione della cupola della Chiesa di San Giovanni, tra il 1520 e il 1523, rappresenta il punto più alto della capacità espressiva e della ricerca illusionistica del maestro emiliano, nato a Correggio, appunto, tra il 1489 e il 1494. Il vorticoso moto ascendente dei santi, in uno squarcio di cielo, annulla completamente lo spazio reale e rappresenta il modello fondamentale cui si rifaranno le grandi decorazioni barocche del secolo successivo.
La capacità innovativa di Correggio, che giunge qui al culmine, non piacque tuttavia ai committenti, tanto che il maestro che avrebbe dovuto in seguito occuparsi della decorazione della parte absidale della chiesa, non appena terminato il grande affresco, lasciò il cantiere. Sempre di Correggio all’interno della Cattedrale sono gli apostoli raffigurati sul tamburo della cupola, i santi dei pennacchi e le sei eleganti figure monocrome all’estremità dei sottarchi.
Chiesa di San Vitale
PARMA
Strada della Repubblica, 3 – Parma
La chiesa di San Vitale è una delle più antiche della città di Parma.
Chiesa di San Vitale
Un primo cenno di un edificio di culto dedicato a San Vitale risale al IX secolo ed è tradizione che sia stato fondato da re Pipino di Francia. Nel 1913, l’edificio divenne di proprietà comunale. Fino al 1651, anno della demolizione e della progettazione di un nuovo e grandioso tempio, la chiesa aveva dimensioni minori. L’attuale forma a croce latina, con una sola navata terminante in un ampio presbiterio sormontato da cupola di tipo vignolesco e completa di dieci cappelle divise da pilastri d’ordine composito, si deve all’architetto Cristoforo Rangoni detto il Ficarelli. L’elegante facciata articolata su due ordini è opera dello scultore Felice Pascetti ed è arricchita da sei statue attribuite a Pietro Sbravati raffiguranti in alto San Vitale e Santa Valeria, sua sposa, sotto ai lati esterni i figli, Santi Gervaso e Protaso e nelle nicchie verso il centro San Gregorio Magno e Sant’Ambrogio.
All’interno, l’urna sotto l’altare maggiore conserva il corpo di San Vitale, portato da Roma nel 1648 da Gherardo III di Sissa. La decorazione pittorica del presbiterio, datata al 1760, è del reggiano Antonio Betti, mentre i riquadri raffiguranti Episodi della vita di San Vitale sono opere del 1763 del pittore parmense Giuseppe Peroni. L’arredo in stucco, unico nel suo genere a Parma, è tra i più fastosi esempi di decorazione plastica barocca in Emilia.
La chiesa possiede inoltre vari dipinti di artisti accademici dell’Ottocento parmense, come il grande quadro con San Gregorio che prega per le anime del purgatorio di Giovanni Tibaldi, L’Assunta di Giovanni Gaibazzi e le tele di Matteo Rusca, Latino Barilli e Donnino Pozzi.